18 - 25 aprile 2021
“Io sono la via, la verità, la vita”
Il navigatore satellitare, quel “ marchingegno” che sempre più auto hanno in dotazione, è secondo me una delle invenzioni più utili degli ultimi tempi! Lo dico per esperienza personale. Mi ricordo quella volta quando sono andato a trovare un amico in un’altra città per la preparazione del suo matrimonio e avevo qualche indicazione sul percorso da fare per arrivare a casa sua. Era sera, ed era difficile vedere i punti di riferimento che il mio amico mi aveva dato e che a lui sembravano chiari ma a me, che non ero del posto, non lo erano affatto. Fatto sta che c’è voluta un’ora e mezzo serbatoio per riuscire a trovarsi in un punto della città e poi andare finalmente a casa sua. La volta successiva (il suo matrimonio) avevo un piccolo navigatore e senza problemi (e in orario) sono arrivato.
Eh sì! Non basta sapere il punto di arrivo di un cammino, ma anche il come percorrerlo, per evitare il più possibile di sbagliare e perdere tempo con il rischio di scoraggiarsi e alla fine di rinunciare al viaggio.
Questo vale anche per la vita cristiana e Gesù quando parla ai suoi discepoli lo sa bene.
Le parole del Vangelo di questa domenica sono pronunciate da Gesù nell’ultima cena e Gesù avverte la paura e l’insicurezza crescente che abita nel cuore dei suoi amici. I discepoli sanno che il punto di arrivo è Dio, ma sanno anche che è facile perdersi, sbagliare strada e alla fine scoraggiarsi nel mondo che appare loro così ostile…
E’ quello che avverto io e anche tanti che in modi diversi si domandano come arrivare a Dio e come vivere la propria fede in questo nostro mondo che sembra pieno di tranelli e negatività e dove è difficile vivere da cristiani. Sappiamo bene che Dio è la Salvezza ma facciamo molta a fatica a trovare e mantenere la via per arrivarci.
Gesù oggi ci dice “Io sono la via…”. Sì: Gesù è la strada che posso percorrere per dare la giusta direzione alla mia esistenza quotidiana. Se mi affido al “navigatore satellitare” che è il Vangelo mi accorgo che le indicazioni sono chiare e continue. Gesù-uomo con il suo stile di carità, con la sua continua attenzione ai poveri, con la sua capacità di servire e di farsi amici anche i più lontani… in tutto questo trovo delle indicazioni per la strada verso Dio. La strada di Dio passa dalle opere di amore che in molti modi Gesù ha indicato come vie per arrivare ad incontrare Dio.
La fede non è un fatto intellettuale fatto di convinzioni che si raggiungono in un momento solo e si mantengono come fossero una filastrocca da ripetere. La fede è vita concreta, è un complicato e lungo tragitto di vita. La strada per arrivare a Dio è un cammino come quello che i primi discepoli hanno fatto all’inizio insieme con Gesù mentre era in vita, e poi dopo la resurrezione come lui, seguendo il suo insegnamento. I primi cristiani hanno preso la vita di Gesù come “mappa esistenziale” alla quale affidarsi, credendo realmente a quello che Gesù aveva detto.
Una delle funzioni più belle del navigatore satellitare è che se sbagli una indicazione che ti ha dato e fai una strada diversa, ricalcola il percorso e da quel punto sbagliato dove ti trovi lui ti indica una nuova strada che si ricollega al percorso iniziale corretto. Il bello di Gesù-via è proprio questo: non ci sono punti sbagliati e impossibili dai quali non si possa ritrovare la strada giusta. Magari sbagliando strada ci si impiegherà più tempo ma alla fine, se ci si riaffida alle indicazioni del Vangelo, la strada si ritrova e si riesce ad arrivare…
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