21 - 28 febbraio 2021
COMUNICATO DELLA CURIA DI MILANO IN MERITO ALLA "ZONA ROSSA" - 17 febbraio 2021
Il Presidente della Regione Lombardia, con sua Ordinanza, ha inserito alcuni Comuni - tra cui il Comune di Bollate - nelle “aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto”, c.d. “zone rosse”.
L’art. 3 del DPCM 14 gennaio 2021 vieta gli spostamenti in entrata, in uscita e all’interno delle “zone rosse” se non giustificati da specifiche motivazioni, tra cui le comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute.
La Circolare del Ministero dell’Interno del 7 novembre 2020 ha precisato che “le limitazioni alla mobilità non si riflettono sull’esercizio di attività consentite in base ad altre disposizioni del provvedimento e non espressamente oggetto di restrizioni in forza di specifiche disposizioni contenute nell’art. 3”.
Le FAQ del governo sulla zona rossa precisano che “Possono essere altresì raggiunti i luoghi di culto in occasione degli spostamenti comunque consentiti, cioè quelli determinati da comprovate esigenze lavorative o da necessità, e che si trovino lungo il percorso già previsto, in modo che, in caso di controllo da parte delle forze dell'ordine, si possa esibire o rendere la autodichiarazione prevista per lo spostamento lavorativo o di necessità.”
Pertanto, i fedeli possono partecipare alle celebrazioni nei limiti di capienza della chiesa e seguendo i Protocolli. È necessario che si rechino solo in una chiesa nelle vicinanze della propria abitazione o nella stessa Comunità Pastorale o almeno nel proprio Comune.
La Circolare del Ministero dell’Interno del 7 novembre 2020 ha precisato che i luoghi di culto dove ci si può recare per una visita o per la partecipazione a una celebrazione “dovranno ragionevolmente essere individuati fra quelli più vicini”.
Se sottoposti a controllo da parte delle Forze di polizia nello spostamento tra la loro abitazione e la chiesa e viceversa, potranno esibire l'autodichiarazione in cui dichiarano nella causale "situazione di necessità".
Gli organisti, i coristi e coloro che svolgono un servizio liturgico a titolo gratuito, se sottoposti a controllo da parte delle Forze di polizia nel tragitto tra la propria abitazione e la chiesa e viceversa, potranno esibire l'autocertificazione in cui si dichiara nella causale l’espletamento del servizio di volontariato in Parrocchia. È permesso loro lo spostamento tra Comuni diversi. Si usi anche in questi casi il modello per i volontari.
Per i funerali, solo i parenti più stretti possono raggiungere il luogo della celebrazione anche se non tra quelli “ragionevolmente più vicini” al loro domicilio, dimora o abitazione.
Ugualmente, tutti i volontari della Parrocchia a servizio della sua attività istituzionale (sacristi, segretari, operatori Caritas…) se sottoposti a controllo da parte delle Forze di polizia nello spostamento tra la loro abitazione e la chiesa e viceversa, potranno esibire l'autodichiarazione in cui dichiarano nella causale l’espletamento del servizio di volontariato in Parrocchia.
L’autodichiarazione sarà necessaria per ogni spostamento.
VIVIAMO UN’EMERGENZA EDUCATIVA
Lettera del nostro Arcivescovo Mario
Vorrei dare voce allo strazio dell’impotenza.
Vorrei dare voce anche a tutti i genitori, gli educatori, gli insegnanti che percepiscono questo momento come una emergenza spirituale ed educativa e si rendono conto che non sono a portata di mano rimedi e soluzioni immediate.
Vorrei dare voce a ragazzi e ragazze che sono sconvolti dall’isolamento, dai comportamenti incomprensibili e violenti fino alla morte di coetanei ai quali sono affezionati e si sentono in colpa per non aver capito, per non aver detto, per non aver fatto abbastanza.
Vorrei che questa voce arrivasse alle istituzioni e che l’alleanza tra le istituzioni si rivelasse con maggior evidenza e incisività. Uomini e donne delle istituzioni certo condividono con me strazio e frustrazioni, insieme con impegno e passione educativa. Constatare inadeguatezza di risorse, esiti fallimentari, scelte sbagliate non può essere un motivo di paralisi, ma una provocazione a più incisiva dedicazione e una più corale concentrazione sulle priorità educative.
Abbiamo suggerito parole e tempi per pregare; abbiamo insegnato la bellezza e la dignità di ogni persona; abbiamo parlato della vita come di una vocazione a mettere a frutto i talenti di ciascuno per il bene di tutti; abbiamo seminato parole di pace; abbiamo cura degli ambienti perché siano belli, ordinati, accoglienti. Riconosciamo la nostra impotenza: molti ragazzi e ragazze invece della concordia amano l’aggressione e la violenza verso gli altri e verso se stessi; ci sono ragazzi e ragazze che si negano ai rapporti, evitano ogni responsabilità; ci sono ragazzi e ragazze che passano il tempo a sporcare la città, a rovinare il pianeta e se stessi; ci sono ragazzi e ragazze che si sentono brutti, inadatti alla vita, disperati e non sanno pregare.
Brucia dover constatare la mia, la nostra impotenza. In questo momento non ho niente da rimproverare a nessuno, non ho niente da insegnare. Verrà il momento per discorsi più ragionati, per proposte e impegno: la Chiesa c’è, ci sarà, per tutti. Ma in questo momento porto davanti al Signore questi sentimenti, con la certezza che il Signore continua ad amare ciascuno, manda il suo Spirito a seminare consolazione, coraggio, sapienza.
Per questo domenica 21 febbraio pregherò con questa intenzione dalle 20,45 nel santuario di San Pietro in Seveso.
Vorrei sentire che siamo in tanti in ogni parte della diocesi a pregare in quella sera di inizio Quaresima. Tanti: genitori, adolescenti e giovani appassionati del bene e avvertiti del male che insidia e rovina anche i loro coetanei. Tanti: preti, persone consacrate, insegnanti, educatori, tutti coloro che condividono lo strazio dell’impotenza e continuano a gridare verso Dio. Ogni chiesa, ogni santuario, ogni convento, ogni monastero, può essere aperto, in questo stesso orario, per un tempo di preghiera.
+ Mario Delpini
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ANCHE LA MESSA SI AGGIORNA!
Caspita: anche la Messa cambia? Ebbene sì! La vita si trasforma, le giornate iniziano e finiscono, i mesi corrono. Le parole mutano di significato: alcune scompaiono dal parlato quotidiano, altre vi entrano prepotentemente. Molti dei più “Old” si ricorderanno ancora le Messe in latino, difficili da seguire, tanto che i fedeli recitavano tranquillamente il rosario, fermandosi solo per il momento della consacrazione. Poi è arrivata la riforma liturgica degli anni 70, figlia del Concilio Vaticano II e del rinnovamento della Chiesa: finalmente la Messa in italiano, la nostra lingua materna. Tutti abbiamo avuto la sensazione di essere entrati in un nuovo mondo, dove si capivano finalmente le cose lette e dette. Da allora sono passati 50 anni e il linguaggio corrente si è molto trasformato. Per questo si è sentita la necessità di “aggiornare” e “migliorare” alcune espressioni che recitiamo durante la celebrazione. Vi riporto di seguito le parti più significative:
ATTO PENITENZIALE Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli e sorelle, di pregare per me il Signore Dio nostro.
GLORIA Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo…
PADRE NOSTRO Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male
Da sabato e domenica 28 e 29 novembre entrano in uso i nuovi aggiornamenti liturgici. Qualcuno magari potrà storcere un po’ il naso, perché allergico ai cambiamenti, altri continueranno per mesi a recitare le formule che hanno imparato a memoria. Spero che molti comprenderanno il bello di queste modifiche che mettono in luce il lato maschile e femminile dell’assemblea, oppure traducono più fedelmente l’annuncio degli Angeli ai pastori, la notte di Natale, che è diventato poi l’inizio del Gloria. Infine, il cambiamento più vistoso: quello del Padre nostro, la preghiera di Gesù, che tutti recitiamo frequentemente. C’è un “anche” che compare prima del “noi li rimettiamo ai nostri debitori” per rafforzare il legame che intercorre tra il perdono che riceviamo da Dio e quello che dobbiamo dare ai fratelli. E poi la frase più forte: “non abbandonarci alla tentazione” che rimodella un passaggio un po’ oscuro, dove non si capiva bene se Dio fosse responsabile delle tentazioni, visto che chiedevamo di “non ci indurre in tentazione”! La nuova formula ci spiega che nel momento della tentazione il Signore ci è vicino per sostenerci e aiutarci, così da non cadere nei lacci del tentatore. Passa così più chiaramente il vero volto misericordioso e provvidente di Dio, che Gesù ci ha fatto conoscere e ci ha chiesto di invocare con fiducia. Che queste nuove parole ci aiutino a prestare maggior attenzione, durante le celebrazioni, pensando a quello che diciamo, evitando così di inciampare nelle vecchie formule e avendo maggior coscienza di quel che chiediamo nella preghiera.
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Disposizioni per la partecipazione alla vita della Chiesa in tempo di COVID-19
- La chiesa rimane aperta ogni giorno per la preghiera personale (orari: dalle 8 alle 12 e dalle 17 alle 18.30).
- Tutte le Messe festive e feriali riprendono ad essere celebrate normalmente.
- Anche i Battesimi e i Matrimoni si possono celebrare. Vedere le nuove date disponibili alla sezione "Sacramenti".
- Le Messe festive vengono celebrate in chiesa ai soliti orari (ore 9 -11 -18) fino alla capienza massima certificata per la nostra chiesa (176 posti).
- E' obbligatorio venire in chiesa con la mascherina che copra naso e bocca, mantenendo la distanza di sicurezza di almeno un metro, mentre è vietato l'ingresso per chi presenta sintomi influenzali respiratori e con temperatura corporea uguale o superiore a 37,5°C. Le acquasantiere rimangono vuote. Si possono ritirare i foglietti della Messa e ciascuno al termine li porterà a casa. E' omesso lo scambio della pace. All'ingresso ci si deve igienizzare le mani.
- La celebrazione dei Funerali avviene nella chiesa di Cassina Nuova, tutti con mascherina. Non è consentito il corteo dalla chiesa al cimitero.
- La ripresa del catechismo in presenza è sospesa fino a nuove comunicazioni.
- Il Bar dell'oratorio è chiuso fino a nuove disposizioni.
- Gli spazi esterni dell'oratorio rimangono chiusi fino a nuova comunicazione.
- Gli uffici della Casa della Comunità rimangono chiusi fino a nuova comunicazione.
- Il Centro di ascolto Caritas è aperto solo su appuntamento. Occorre rivolgersi al diacono Renato o a suor Argentina (vedere nella pagina "Contatti" i loro numeri di telefono).
Un caro saluto a tutti voi
don Claudio, don Vittorio, Renato, Argentina e Manuela, Maurizio
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OGNI SABATO POMERIGGIO dalle ore 16.30 in Chiesa
sono sempre disponibili uno o due preti per celebrare il Sacramento della Riconciliazione.
Invitiamo adulti e ragazzi a usare di questa buona occasione in modo da poter godere di un tempo di silenzio, di preghiera e di preparazione alla celebrazione della Confessione.